Sommario 5/2022

Editoriale

Aldo Tortorella, Ridare senso alle parole tradite

Osservatorio

Piero Di Siena, Partiti in cerca d’identità, elettori in fuga

Franco Astengo, Un voto volatile e differenziato
tra Nord e Sud

Alberto Leiss, La politica del desiderio che i maschi non sanno vedere

Leopoldo Nascia, Le vie del gas sono (in)finite

Sauro Mezzetti, India: dalla terza via al protagonismo
nel mondo multipolare

Discussione
Demetrio Panarello e Giorgio Tassinari, «A Stairway to Heaven». L’Anvur e i Dipartimenti di eccellenza

Laboratorio culturale

Stefano Gensini, Linguaggio e democrazia in Tullio De Mauro

Giovambattista Vaccaro, Morale e storia in André Gorz

Mihaela Ciobanu, Joseph A. Buttigieg traduttore e interprete di Gramsci Guglielmo Forges Davanzati, Paul Sweezy, studioso di Marx e del capitalismo contemporaneo

Schede critiche
Guido Liguori
, Althusser contro Gramsci

Anxo Garrido Fernández, La questione meridionale:
un convegno a Siviglia

Gioia De Laurenziis, Gramsci e la cultura europea

Gianni Fresu, Letture di Marx

La politica del desiderio che i maschi non sanno vedere

di Alberto Leiss CM 5/2022

È uscita una nuova edizione del libro di Lia Cigarini La politica del desiderio: il femminismo della differenza dagli anni Sessanta a oggi.
Una pratica politica basata sul “partire da sé” e sull’invenzione simbolica.

La “libertà relazionale” che chiede modifiche radicali al modo di vivere e produrre. Uno sguardo e una chiave per comprendere meglio la crisi che stiamo vivendo. Ma dal mondo degli uomini finora è mancata la capacità di capire e rispondere.

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Ridare senso alle parole tradite

Editoriale Aldo Tortorella CM 5/2022

Ora bisogna guardare avanti, si dice a sinistra. Giusto. Ma, per farlo, bisogna intendere bene le ragioni dell’aspra sconfitta, del premio alla formazione delle destre più retrive, dell’inizio di una fase che tenderà a oscurare le motivazioni e le finalità originarie della Repubblica. Se ne voglio- no recidere le radici antifasciste con l’avvento al governo di chi non ha mai riconosciuto che quell’ottobre di cento anni fa rappresentò l’inizio della tirannide e della rovina materiale e morale dell’Italia.

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La fine del governo Draghi: si aggrava ulteriormente il disordine della crisi italiana

di Piero Di Siena – Critica Marxista n.4/2022

Se la “via di uscita” fosse la probabile vittoria della destra potrebbe essere in pericolo lo stesso assetto costituzionale. Tramonta l’idea di un “campo largo” di centrosinistra con Pd e 5 Stelle che pure aveva colto qualche affermazione nelle elezioni locali. L’ipotesi incerta di un “centro” nel nome dell’“agenda Draghi”. L’esempio Mélenchon e le divisioni indotte dalla guerra di Putin.

All’indomani della crisi del governo Draghi, dello scioglimento delle Camere e dell’indizione delle elezioni politiche a settembre è lecito chiedersi se si intravvede una via di uscita dal “grande disordine sotto il cielo” (per parafrasare Mao Tse tung) che da oltre un decennio affligge la politica italiana.

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La lezione delle battaglie perdute

Editoriale di Aldo Tortorella n. 4/2022

Pubblichiamo, dopo questo articolo, le due più rilevanti relazioni presentate in un convegno* dedicato alla memoria di Giuseppe Chiarante, che fu direttore di questa rivista, senatore, dirigente del Pci e del Pds, scomparso dieci anni fa. Lo abbiamo ricordato per opera delle due associazioni che contribuì a fondare. L’una si occupa dei beni culturali, e reca il nome del grande archeologo Bianchi Bandinelli, l’altra – la nostra Associazione per il rinnovamento della sinistra – cerca di partecipare alla ricerca e alle proposte di una nuova cultura per reinventare la latitante sinistra politica italiana.

Le relazioni riguardano l’azione parlamentare e politica di Chiarante su due temi essenziali: la cura e la difesa dello straordinario patrimonio italiano di beni culturali accumulato dalle passate generazioni e lo sforzo per fare della scuola italiana uno strumento pienamente valido a fornire alle nuove generazioni gli strumenti culturali essenziali per vivere coscientemente il tempo loro.

Su entrambi i temi le idee e le proposte di cui Chiarante era autore e portatore, con il suo gruppo parlamentare e il suo partito, ottennero alcuni importanti risultati anche legislativi ma, a guardare la situazione odierna, si deve dire che hanno vinto sostanzialmente idee diverse od opposte.

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Sommario n.4/2022

Giuseppe Chiarante, dieci anni dopo

Aldo Tortorella, La lezione delle battaglie perdute. 

Adriano La Regina, Beni culturali: l’occasione mancata di una legge all’avanguardia. 

Giorgio Macciotta, La scuola e la cultura come leve essenziali del rinnovamento italiano.  

Osservatorio

Piero Di Siena, La fine del governo Draghi: si aggrava ulteriormente il disordine della crisi italiana.

Paolo Soldini, Le conseguenze economiche della guerra: per ora ci rimette l’Europa.

Laboratorio culturale

Guido Liguori, La teoria gramsciana dei Consigli di fabbrica (1919-1920).

Livio Boni, Gramsci e Freud tra i Quaderni e le Lettere: i due versanti di una ricezione indiretta.

Giulio Di Donato, La crisi dei corpi intermedi nell’epoca della tecnopolitica.

Andrea Fedeli, Il Piano del lavoro della Cgil del 1949 e la costruzione della democrazia italiana.

Schede critiche

Manfredi Alberti, Storia globale del capitalismo dal 1860 al 191467

Giuseppe Cotturri, La proprietà come invenzione

Claudio De Fiores, Oltre gli Stati, per una Costituzione della Terra

Alberto Leiss, Quanto è vicina la Cina?

Michaela Ciobanu, La guerra tra filosofia e politica

Giuseppe Quattromini, Rivoluzione passiva e «crisi organica globale»

Lelio La Porta, Gramsci cronista musicale

Alberto Simonetti, Dante presenza critica tra filosofia, politica e letteratura

Lelio La Porta, Gli intellettuali e la politica

Stati Uniti d’Europa: il momento è adesso

Pasqualina Napoletano, Critica Marxista 2/3-2022

Va superata la subalternità alla politica degli Usa e della Nato.
Ma per una reale politica estera e di difesa è necessario costruire una vera sovranità europea e una strategia autonoma. Agire per pace e disarmo. La spesa militare è già quattro volte quella russa.
Riprendere il progetto originario di un nucleo federale basato su una Costituzione e istituzioni pienamente democratiche.

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Idee per il mondo nuovo

Editoriale di Aldo Tortorella 2/3-2022

C’era un altro mondo in quel 1984, quando Berlinguer moriva parlando al suo popolo in un comizio per il rinnovo del Parlamento europeo, la seconda elezione a suffragio universale. Esisteva ancora l’Unione Sovietica, sebbene in crescente declino per gli antichi errori e anche per la ormai perdente invasione dell’Afganistan. La guerra fredda conosceva un’impennata per la “crisi dei missili” (l’istallazione di missili sovietici a medio raggio nella Germania orientale, allora Repubblica democratica tedesca, e di analoghi missili americani nell’Europa occidentale, Italia compresa). La rivoluzione elettronica era iniziata da poco e quella digitale era appena agli albori.

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