L’origine della guerra e la lezione di Berlinguer

Editoriale di Aldo Tortorella Critica Marxista n.1/2022

La guerra al centro dell’Europa con la brutale aggressione russa all’Ucraina, fuori da ogni diritto internazionale quali che fossero i motivi dichiarati per giustificarla, ha segnato l’inizio di quest’anno nel quale ci preparavamo a ricordare il centenario della nascita di Enrico Berlinguer non solo per motivi affettivi, ma per riflettere sul suo pensiero e sul secolo che è trascorso. Non più il secolo breve di Hobsbawm (tra la prima guerra mondiale e l’89) ma quello che arriva fino a noi e che viene mostrando ciò che scompare e ciò che rimane o ritorna. Come è possibile che la guerra sia tornata in Europa sin da quando fu bombardata Belgrado dalla Nato per strappare alla Serbia il Kosovo? E perché continuano le guerre più o meno (apparentemente) concluse nel Medio e Vicino Oriente o in Libia a pochi chilometri dalle coste siciliane? Da dove viene il nazionalismo che dilaga nel mondo? Perché si è tanto estesa la tendenza che viene chiamata “populismo”? E come è possibile che dopo le catastrofi generate da fascismo e nazismo quelle idee siano tornate a fare proseliti e a costruire organizzazioni? E, mentre scrivo questo articolo, ci si chiede angosciosamente come sia nato e che cosa provocherà questo nuovo incubo della guerra russo-ucraina in atto.

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